Sono sempre meno le donne che rinunciano alla cura e alla decorazione delle loro unghie. Che si tratti di signore, ragazze o bambine poco importa, negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale della moda delle unghie colorate, che è stata al volo colta dal mercato: profumerie e negozi dedicati alla cosmesi sono stati invasi da prodotti di ogni tipo, dai kit completi per la manicure, agli smalti speciali, con effetti fluo o metallizzati, passando per un’infinita varietà di forbici, tronchesine e strumenti per la rimozione delle cuticole.

Se è vero che molto del successo di questi prodotti è da ricollegarsi ad un innegabile bisogno di soddisfare la propria vanità, va anche detto che le nostre mani sono un biglietto da visita molto importante, tanto che oggi molti uomini non disdegnano l’impiego di creme idratanti e di trattamenti di manicure, per poter far sfoggio a loro volta di mani sempre pulite e in ordine.

Inoltre, specie per le più giovani, la manicure si è trasformata da routine di bellezza, a un modo per dar sfogo alla propria creatività, realizzando piccole opere d’arte: giocando con smalti, pennelli e decorazioni adesive è possibile realizzare disegni anche molto complessi, panorami e, nel caso dei veri nail artist, addirittura ritratti. Per capire la portata di questo boom del mondo delle unghie colorate, basti pensare ai numerosi franchise dedicati alla vendita di questi prodotti sorti negli ultimi anni, o all’istituzione degli specifici corsi regionali per ottenere l’abilitazione alla professione di onicotecnico.

Avere mani sempre perfette ed ordinate viene vissuta come una vera esigenza da molte donne e questo ha portato allo sviluppo di nuove tecniche e prodotti in grado di assicurare tale risultato anche a chi presenta unghie naturali molto deboli e lente nella crescita o, semplicemente, non dispone di sufficiente tempo (e pazienza) per dedicarsi quotidianamente alla loro cura.

Tra le metodiche più diffuse troviamo la cosiddetta ricostruzione, che consiste nell’applicazione di una copertura in materiale sintetico sull’unghia, che può essere colorata e decorata a piacimento, mantenendosi inalterata per molte settimane.

La ricostruzione rappresenta un escamotage molto valido, che garantisce risultati visivamente perfetti e molto naturali, aiutando nel contempo a contrastare il problema dell’onicofagia e quello della fragilità ungueale.

Tuttavia, questa tecnica è stata e continua ad essere al centro di diversi dibattiti, perché da molti è considerata come poco salutare e foriera di problemi non solo a carico delle unghie, ma potenzialmente dell’intero organismo.

Cerchiamo di capire su cosa si basa il processo di ricostruzione delle unghie, quali prodotti vengono impiegati e in che modo rischia di compromettere la nostra salute.

La ricostruzione delle unghie: materiali e metodiche

Quando si parla di ricostruzione delle unghie, occorre distinguere due tecniche principali, che differiscono per il materiale impiegato per creare il rivestimento dell’unghia naturale.

Le alternative principali sono l’acrilico e il gel. La prima metodica assicura buoni risultati e non presenta grandi controindicazioni, tuttavia, risulta essere piuttosto complessa ed è sempre meno diffusa.

La ricostruzione in gel, invece, è di gran lunga il metodo più impiegato, sia dalle amanti del fai-da-te che presso i centri estetici. Consente di ottenere risultati ottimi dal punto di vista della resa estetica e richiede tempi molto brevi per l’applicazione. Tuttavia, il processo si basa sull’utilizzo di un fornetto a raggi UV, ai quali unghie e mani vengono esposte per consentire la polimerizzazione del gel, ovvero l’innesco della reazione chimica che porta le molecole costituenti questa sostanza a legarsi tra loro in modo indissolubile, formando una struttura rigida ma elastica, perfettamente resistente agli urti.

Proprio la necessità di esporre la pelle e gli annessi cutanei a queste radiazioni ultraviolette ha destato l’attenzione di alcuni studiosi che, consapevoli dei notevoli danni che possono essere provocati da questi raggi altamente energetici nell’organismo umano, hanno deciso di approfondire la questione.

Ricostruzione in gel e cancro della pelle

Lo studio risale ad un paio di anni fa, quando alcuni studiosi della New York University School of Medicine, raccogliendo dati anamnestici su pazienti affette da tumori della pelle, scoprirono che in diversi casi vi era stato un ricorso molto frequente ai trattamenti di ricostruzione delle unghie con il gel. I ricercatori puntarono immediatamente il dito contro i fornetti UV, capaci di indurre lo sviluppo dei tumori della pelle mediante la deleteria azione delle radiazioni sul DNA.

Se da una parte è innegabile che i raggi ultravioletti abbiano un effetto negativo sulla nostra salute, dall’altro va detto che studi successivi non sembrerebbero confermare la correlazione tra la ricostruzione in gel e lo sviluppo di neoplasie. In effetti, l’intensità delle radiazioni, la frequenza e la durata delle esposizioni non sarebbero sufficienti a determinare danni di questo tipo che, al contrario, sono stati ampiamente dimostrati per altri trattamenti di bellezza, quali docce solari e lettini abbronzanti. I raggi UV sono notoriamente causa di invecchiamento precoce delle pelle, quindi questo trattamento potrebbe comunque rivelarsi poco indicato nell’ottica di conservare mani belle e giovani.

Altri effetti collaterali e possibili rimedi

Anche se, fortunatamente, la ricostruzione in gel non sembrerebbe essere implicata nello sviluppo di patologie gravi come quelle tumorali, essa presenta alcuni innegabili effetti collaterali che è bene conoscere e cercare di evitare.

Un aspetto molto importante da considerare riguarda la qualità dei prodotti che vengono impiegati, sia quando ci si rivolge a centri specializzati che quando si provvede autonomamente alla ricostruzione.

Nel primo caso, occorre scegliere con attenzione il centro estetico o la professionista di riferimento, ponendo domande sui materiali utilizzati e le procedure adottate, senza farsi troppi scrupoli.

Nel secondo, si potrà avere maggiore controllo sui composti impiegati. Il consiglio è quello di scegliere il gel per la ricostruzione delle unghie solo dopo un’attenta valutazione dei prodotti migliori, come quelli proposti nel catalogo di una ditta specializzata nella vendita di prodotti per la ricostruzione delle unghie in gel prodotti in Italia.

La maggior parte dei composti in commercio risulta essere del tutto sicuro, ma è sempre bene controllare la lista degli ingredienti e verificare l’assenza del metil-metacrilato, una sostanza un tempo utilizzata nei gel, ma oggi vietata per via della sua tossicità.

Anche il capitolo allergie merita una menzione. Per minimizzare le complicazioni è buona norma evitare di realizzare interventi su unghie che presentano lesioni o infiammazioni, attendendo la completa guarigione dell’area.

Diversi studi sembrerebbero aver dimostrato che il contatto con il gel e le polveri prodotte durante la rimozione delle unghie, possa essere causa di dermatiti e di altri tipi di reazioni allergiche. In particolare, i principali imputati sarebbero due composti, il 2-idrossietil-metacrilato (2-HEMA) e l’etilcianoacrilato (ECA).

Quando ci si sottopone ad una manicure, non bisogna mai dimenticare di curare con attenzione l’igiene. L’ambiente in cui avviene il trattamento deve essere il più possibile pulito ed asettico e tutti gli strumenti utilizzati devono essere scrupolosamente sanificati, magari mediante l’ausilio di un’autoclave, oppure scartati di fronte al cliente nel caso dei materiali usa e getta.

Specie quando la ricostruzione viene eseguita in modo poco attento, lasciando spazi tra l’unghia e il gel, una scarsa igiene può causare lo sviluppo di fastidiose micosi, spiacevoli dal punto di vista estetico e molto difficili da debellare.

Ben più grave è la possibilità di contrarre infezioni virali come quelle dell’epatite o addirittura dell’HIV, ragion per cui è bene non sottovalutare mai questo aspetto.

In generale va detto che, a lungo andare, le unghie risentono della continua applicazione di smalti e gel e dei trattamenti aggressivi con lime o frese, necessari per rimuovere le ricostruzioni.

A questo proposito, sarebbe opportuno lasciar sempre trascorrere qualche settimana tra una applicazione e l’altra, per dar modo alle unghie di “respirare” e di andare incontro ai naturali processi di rigenerazione. Viceversa, il progressivo assottigliarsi della lamina ungueale e lo sfaldamento della sua struttura rischiano di compromettere in modo permanente la salute delle unghie.

È assolutamente sconsigliato il ricorso a solventi aggressivi per la rimozione delle ricostruzioni e, soprattutto, a gesti violenti come l’inserimento di lime tra l’unghia e lo strato di gel per fare leva. Le sostanze contenute all’interno del gel, infatti, riescono a penetrare tra gli strati dell’unghia naturale, legandosi saldamente ad essa. Con una rimozione forzata si rischia di spezzare l’unghia, o di asportarne gli strati più superficiali rovinando irrimediabilmente l’aspetto della lamina, di cui bisognerà attendere pazientemente la ricrescita.

E voi, siete solite utilizzare gel et simila? O restate fedeli al classico smalto?